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Riconoscere i sintomi influenzali dal Covid19

Se l’inverno scorso non si è per nulla parlato di influenza, è perché le misure restrittive e quelle preventive, come mascherine e gel disinfettanti, hanno permesso di tenere alla larga dai nostri corpi non solo il Coronavirus responsabile della pandemia, ma anche i diversi virus responsabili dell’influenza stagionale. L'ondata influenzale vera e propria inizierà, probabilmente, tra fine novembre e inizio dicembre, per raggiungere il picco tra fine gennaio e inizio febbraio.

Adesso che, però, stiamo trovando a stili di vita più “sociali”, grazie ai vaccini, probabilmente si ripresenteranno le influenze e sarebbe importante riuscire a distinguerle dal Covid-19, vediamo come.

Le differenze tra i sintomi

Si può partire dalle diverse fasce di età che vengono colpite. Il coronavirus, colpisce gravemente e spesso la popolazione anziana, dai 75 anni in poi, oppure soggetti con patologie croniche pregresse. Al contrario, l’influenza attacca di più la fascia pediatrica.

Soprattutto per quel che riguarda i più piccoli, i sintomi sono spesso molto simili, fatta eccezione per la perdita di gusto e olfatto, tipica del Covid ma raramente presente nei bambini: nel loro caso, durante i mesi in cui vi è anche la circolazione del virus influenzale, è utile eseguire un tampone naso-faringeo per escludere l’infezione da SARS-CoV-2.

Per distinguerli meglio, soprattutto nell’adulto, basta notare che, nel caso del Covid-19:

  • La febbre non scende anche in presenza di una terapia a base di antipiretici. In tal caso basta consultare il proprio medico generale e operare tutti gli approfondimenti del caso. La determinazione della febbre è stata confermata anche da un importante dato statistico raccolto in Cina, nell’epicentro del contagio, a Wuhan, dove l’87,9 per cento dei casi avevano febbre che, dopo i primi giorni di terapia con antipiretici, non scendeva.

  • Il respiro corto come effetto dell’attacco di questo coronavirus, come se si fosse in apnea, e lo si avverte come un vero e proprio affanno. È un sintomo che si palesa già nei primi 4-5 giorni dell’infezione ed è il preludio all’espansione del coronavirus verso i polmoni.

  • La tosse da coronavirus è stizzosa, secca e insistente, non sempre diventa produttiva, ovvero con catarro.

Per completare il quadro clinico da fornire ai medici, si possono esaminare alcuni sintomi minori, come il mal di gola e il mal di testa, i brividi per tutto il corpo, nausea, vomito o diarrea, tenendo conto che il periodo dopo il quale si è capaci di avere tutti gli elementi è di 5-6 giorni.

Se desideri approfondire l’argomento oppure porre semplicemente qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

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